Una Spiritualità irradiante

Suzanna Duguy (1973)

 

Nel gennaio 2015, mentre mi trovo nella biblioteca di Tortosa (Spagna), mi cadono gli occhi su di un libro di Lanza del Vasto, il Pellegrinaggio alle Sorgenti, in catalano. La lettura mi sconvolge. Chi è quest’uomo? Che chiarezza, che profondità, che acutezza, che trasparenza!  Non sono forse queste dimostrazioni di vita, di trasmissione dell’essenziale? Scopro la sua vita, la sua opera: questo messaggero di pace e di sapienza universale, come mai è così poco conosciuto? Quasi tutti i suoi libri risultano esauriti. Ne sono scandalizzata. Si deve fare qualcosa… Io cosa posso fare?

Una scoperta provvidenziale

Intuisco che quest’incontro non è casuale per la mia vita. Lanza, come un padre spirituale o come un compagno che non ho avuto, arriva ad un punto chiave del mio percorso per sostenere il mio personale combattimento spirituale, in un momento difficile. Finalmente qualcuno che rende la mia solitudine di pensiero meno gravosa, e mi dà forza nelle mie opzioni di vita contro-corrente! La sua parola è veritiera infatti, e riassume in una immensa sapienza le obiezioni che sono state decisive nel mio proprio percorso; particolarmente il rifiuto del lavoro disumanizzante e del progresso tecnico a scapito dell’umanità dell’uomo, facendomi prendere coscienza che si tratta di una presa di posizione non-violenta. Come egli dice sempre: “cercate prima il Regno dei cieli…”.  Chi è che predica questo oggi? Che ne dà testimonianza, nella nostra società?

Così profonda è infatti la perdita delle radici spirituali nella nostra civiltà – come diceva Lanza a Vinoba – che è quasi impossibile in occidente comprendere e praticare un modo di vita non-violento! Gandhi stesso confessava che non avrebbe saputo come riuscire a predicare la non-violenza in questa parte del mondo supposta cristiana, ma così poco cristiana di fatto.

Forza spirituale e sostegno

Ma è soprattutto della forza spirituale, che continua ad irradiarsi da lui e a guidare coloro che dispiegano le loro “antenne”, di cui mi preme dare testimonianza qui. Lo spirito di Lanza del Vasto mi ha fatto segno e mi ha incoraggiato più di una volta, da quando ho scoperto questa straordinaria persona e sono stata coinvolta da un entusiasmo “fusionale” per la sua opera.

Un giorno, in un momento di intensa lettura dei suoi libri e la contemplazione di alcune foto su internet, durante la mia meditazione mi è apparsa una parola, come caduta dal cielo: tesón, che nella mia lingua significa: “coraggio, tenacia, fermezza”. Questo termine, che illustra così bene il carattere di Lanza del Vasto, ha avuto come risultato di incoraggiarmi moltissimo nel mio progetto di vita, che consisteva nella fondazione di una piccola casa per la salute spirituale (che in un suo libro scoprivo essere fra l’altro il genere di luogo da immaginare, per gli alleati dell’Arca, dopo quello delle “tribù rurali”).

Un altro giorno, alla morte di mio padre, mentre ero triste e preoccupata non tanto della separazione dei corpi, ma piuttosto di quella, così dolorosa, degli spiriti, aprendo un libro di Lanza appena ricevuto in dono, lessi “Il testamento di mio nonno, Don Pietro di Scordia, terminava con queste parole: ‘ma ciò che vi lascio anche, e che vi raccomando, figli miei, infinitamente più prezioso di tutte le ricchezze terrestri, per quanto grandi possano essere, è la mia devozione particolare alla Santissima Trinità’.  Questa è l’unica parte di eredità che ho ricevuto; ma è la migliore” (Rien qui ne soit tout, (Niente che non sia tutto, paragrafo 25).  Compresi allora che, al di là del dolore per i legami della carne, Lanza ci invita a girare il nostro sguardo verso un mistero più grande. Come un buon padre questo saggio ci illumina e ci dona tesori.

Infine, senza dubbio egli mi ha guidato al momento giusto (fra la data del suo compleanno e del mio) verso il nuovo sito internet dell’Associazione degli amici di Lanza del Vasto, inducendomi a propormi quale traduttrice del sito per una versione in lingua spagnola. Non era forse questa la risposta evidente alla domanda che mi ero posta l’anno prima “bisogna fare qualcosa; che cosa posso fare io?

Certo sarei stata felice di avere il privilegio di ascoltarlo dal vivo e incrociare il suo sguardo! Ma il fatto che egli sia ora presente in spirito qui per noi, non è una piccola consolazione, è, al contrario, un fatto molto importante per l’umanità presente e futura. Lanza del Vasto esiste ora per sempre.  La sua parola ci dà coraggio, rimuove gli ostacoli, e ci sollecita a lavorare per la non-violenza senza timore, nella Pace, la Forza e la Gioia!