Era allo stesso tempo semplice e molto profondo

Nicole Robin, dite Fleur (1947)

 

Nel 1975, partecipai, in estate, ad un campo dell’Arca in cui Shantidas stesso conduceva gli incontri. Benché le forme esteriori non mi convincessero molto (gli abiti, il gregoriano…) sono stata fortemente interpellata dalla ricerca di vita semplice, la lettura del suo libro Approches de la vie intérieure (Introduzione alla vita interiore – tradotto e pubblicato in Italia da Jaca Book nel 1989 (ndt) ) e la coerenza della vita quotidiana, dove azione, preghiera e lavoro venivano vissuti in unità, senza separazione.

Ero insegante elementare da una decina di anni e mi piaceva molto il mio lavoro, anche perché facevo parte del movimento Freynet e degli insegnanti cristiani. Quel periodo era anche quello della lotta per il Larzac, e trovavo le azioni non-violente della comunità molto evangeliche. Entrai in comunità a la Borie Noble nel 1976.

Ecco cosa ricordo di Shantidas: egli era allo stesso tempo un uomo impressionante e un nonno. Un uomo di una caratura intellettuale e spirituale notevoli, ma anche con difetti come tutti… Non l’ho mai posto sul piedistallo, ma ne avevo molta stima e rispetto.
Quando arrivai all’Arca, era un‘epoca in cui alcuni non accettavano che entrassero in comunità persone divorziate. Shantidas invece non era di questo parere, e faceva notare che la Chiesa si accontentava di sposare le coppie, ma poi le escludeva se si separavano, senza dedicarsi a trovare modi per accompagnarle. Questo suo atteggiamento mi ha molto rassicurato sulla sua larghezza di vedute: non era un tradizionalista come temevo. Nella vita di tutti i giorni era a volte un po’ distante, ma frequentavo la Caille e Maité in comunità, che usavano chiamarlo “Shantibaba”, parlavano del suo piacere per il caffè e la cioccolata, delle sue piccole debolezze…e questo me lo rendeva molto simpatico! La colazione del mattino con lui era molto piacevole, e anche i racconti al ritorno dai suoi viaggi.

La sua sposa, Chanterelle, era molto spontanea e meridionale. Ci chiamava “le nostre piccole” anche se avevamo trent’anni! Era una donna che andava diritto allo scopo e non aveva peli sulla lingua. Era molto premurosa con Shantidas, anche se qualche volta lo riprendeva, e lui la lasciava dire! A volte le rispondeva: “Ci penseremo quando saremo vecchi…” e aveva quasi 75 anni! Ho buoni ricordi della loro vita insieme.

Dato che abitavo nella torre, avevo modo ogni giorno di sentire al mattino Shantidas che faceva rumorosamente la sua doccia fredda quotidiana, e rimanevo pietrificata: l’acqua era talmente gelida in inverno!

Era un grand’uomo, ma anche accessibile.  Amavo molto le sue conferenze, semplici ma molto profonde!