Il Regista

Gérard Sentou (1949)

 

Mia nonna abitava a Ceilhes, vicino alla comunità dell’Arca. Avevo 13 anni quando vidi i “non-violenti” per la prima volta. In paese non si parlava dell’Arca ma dei “non-violenti”, con un certo rispetto del resto, perché “era gente che aveva studiato… !”

Nel gennaio 1970, mi capitò di sentir parlare Lanza ad una conferenza. Quella sera Lanza era in forma, ci parlò della rivoluzione non-violenta con così tanta energia che fui subito conquistato! Ebbi la certezza di aver trovato ciò che cercavo.

Sono quindi entrato a far parte del gruppo degli Amici dell’Arca di Perpignan, dove mi trovavo per gli studi. L’anno seguente ho traslocato a Montpellier e ho rilanciato lì, assieme ad un amico, il gruppo di Montpellier che si era arenato dopo la partenza di Jo Pyronnet. Ho vissuto inoltre sei mesi nel Larzac per sostituire Roger Moreau, mio padrino nell’Alleanza.

Dopo aver terminato la tesi e il mio dottorato in geologia, sono andato all’Arca de la Borie per uno stage. Chanterelle mi sollecitò a tornare nell’estate e questo mi fece sentire ben voluto. Entrati in comunità Criquet ed io abbiamo chiesto di andare a stare a Nogaret. (un paio di chilometri sopra la casa della Borie (ndt). Era il 1977 e rimanevano lassù solo due coppie e alcuni stagiaires. Mi fu subito dato l’impegno dell’orto e del pollaio. Dato che le entrate scarseggiavano a causa della ridotta vendita dei tessuti e tappeti fatti a telaio, decisi di ingrandire l’orto per poter vendere la verdura. Ho venduto fino ad una tonnettata di crauti all’anno! Ho anche messo mille piante di pomodoro, e facevamo tutte le conserve. Criquet si occupava della caceria e della vendita del formaggio. Abbiamo vissuto lì dieci anni intensi, felici, e molto faticosi.

Dato che Shantidas viveva a la Borie, un paio di chilometri prima di noi, non abbiamo mai vissuto insieme, abbiamo però avuto modo di lavorare insieme grazie al teatro. Molti anni prima, infatti, al tempo dei nostri primi stages, un giorno che Chanterelle e Shantidas ci avevano invitati a pranzo, ci avevano chiesto di aiutarli ad organizzare un loro spettacolo a Montpellier. Si trattava di trovare e riservare una sala, occuparci della pubblicità, organizzare l’alloggio per tutte le persone della comunità che avrebbero partecipato per le danze… Accettammo senza esitare e prenotammo il grande Teatro per il 3 gennaio 1974, malgrado i dubbi e le preoccupazioni espresse dai nostri amici del gruppo locale.

Erano previste danze della comunità, danze da parte di Gazelle, e interventi di Shantidas. La sala si riempì velocemente e abbiamo anche dovuto rifiutare delle persone! Un vero successo!

Nel periodo nel quale vivevamo a Nogaret, una sera Shantidas ci riunì per una chiacchierata. Con nostra grande sorpresa ci lesse la sua opera teatrale Noè. Poi ci disse che aveva deciso di organizzare la rappresentazione sia de la Passion che del Noè. Ed è così che ho iniziato a fare teatro. Mi hanno dato la parte dell”orribile Kuss” della polizia segreta nel Noè.

Alla prima prova, ho suscitato esclamazioni di disapprovazione… Shantidas allora mi ha mostrato come fare recitando la parte, e, guardando lui, ho capito cos’è il teatro! La settimana successiva alle prove non ho avuto che grida di entusiasmo e incoraggiamento. E la sera della prima, Shantidas mi ha detto: “chi se lo sarebbe aspettato? Hai creato il personaggio, sei tu che l’hai creato!”

Ero molto commosso, e mi sono sentito liberato e capace, per tutti i ruoli che ho recitato in seguito: Satana nella Marche des Rois e Azazel nel Noè, è stato meraviglioso! Per fare Satana ho rifiutato l’abito d’uso (collant nero e coda) e proposto giacca e cravatta… ”Va bene, d’accordo” mi disse; era nato un nuovo Satana!

In seguito, quando stava riprendendo vita l’Abbazia di Sylvanès, abbiamo accettato di rappresentarvi il Noè. Dato che Shantidas doveva partire, ho avuto l’incarico di occuparmi io di tutto: preparare i costumi, animare le prove, fare la coreografia, ecc… Per fortuna avevamo un’amica sarta a Béziers, perché i costumi per il Noé sono davvero complicati. Lei è stata in grado di realizzarli come li aveva disegnati Shantidas, mentre Michel Lefeuvre costruiva bellissime maschere. Shantidas era molto eccitato e veniva tutti i giorni a Nogaret a farmi vedere i suoi disegni dei costumi e delle maschere. In quei momenti era come un bambino e aveva un sorriso irresistibile. Non era possibile rifiutargli assolutamente nulla!

Ma il tiro peggiore che mi fece fu al ritorno da un suo viaggio in Italia. Shantidas viene da me e mi dice: “Sai chi ho incontrato in Italia? Una troupe teatrale, e sai come si chiamano? Il teatro dell’Arca! Li ho invitati a la Borie e dobbiamo assolutamente recitare per loro il Noè e la Marche des Rois!”  Una sfida gigantesca in così poco tempo. Ho provato a protestare, ma nulla da fare… E così abbiamo fatto le prove e messo in scena tutti e due i lavori un giorno dopo l’altro! É stato  terribile! Tutto questo avvenne dal 1978 al 1980, un periodo breve ma molto intenso e molto felice.

Shantidas voleva anche organizzare una scuola d’Arte nella parte alta di Nogaret. Ma alcuni nella comunità erano contrari a questo progetto e che fosse proprio a ridosso della comunità, sostenendo che non fosse Arca. Per lui, invece, questa scuola doveva essere la “corona dell’Arca”, ma per loro non era accettabile… dovette rinunciare. É per lanciare questa scuola, in forma itinerante, che è andato nella comunità spagnola, alla fine del 1980, ed è lì che è morto il 5 gennaio del 1981.